ackground
Ecco i background che sono pervenuti da Moon. Per questo mese
avremo il background della gilda dei Knight of the Rose (o Night? =P) e quello dei
seguenti pg: Ataroth, Darkwei, dei fratelli Uth Darthgott, Ughur e Wolf. Ma bando alle
ciance sedetevi sulle vostre poltrone con cuscinetto riscaldato (ne avete una, vero?) e
godetevi questi testi!
Bakground di gilda
Knight of the Rose
![logokr.jpg (50303 bytes)](/file/22440/XENIATGM66.iso/Cronache di Britannia/Pagine/Immagini/logokr.jpg)
"Correva l'anno 400, erano giorni duri, la
pioggia nera scorreva ininterrottamente da diversi giorni, e le orde del male continuavano
a sgorgare a flutti dalle montagne, e con loro si alzavano nere nubi di vapori tossici.
Io, Sir s. a. Skin, vagavo di locanda in locanda in cerca di riposo e di cure per la lunga
esposozione a quelle nefande pioggie.Fu allora che vidi per la prima
volta Vanethian, uno dei pochi eroi di questo buoi secolo. Era distrutto da un lungo
pellegrinaggio,sul suo corpo erano visibili gravi contusioni e ferite profonde.
Barcollava, il volto emaciato.
Lo soccorsi come meglio potei, ma nessuno nella locanda (in un
periodo in cui la diffidenza era necessaria per sopravvivere) ebbe il garbo di avvicinarsi
ed aiutarmi.
Riuscii non so come a salvarlo, egli svenne, e si riprese solo dopo
lunghi giorni di sonno. Al suo risveglio' i suoi occhi acuti mi colpirono profondamente
per la luce che emanavano e per la loro profonditα. Dopo avermi ringraziato mi narr≥ una storia, che da quel che cappi dovette aver trovato in un testo
in quel suo oscuro viaggio. Le parole cominciarono ad uscire dalla sua bocca come se lui
fosse stato posseduto da qualche entitα, e le parole che sentii mi rimasero impresse
nella mente e tuttora posso ripeterle a memoria:
Tutto era caos, tutto era
disordine,le tenebre circondavano ogni cosa e il loro alone maledetto permeava ogni angolo
del niente. Il tempo non esisteva ma scorreva ininterrottamente. Fu solo dopo molti anni
che uno spiraglio di luce si apri' un varco tra tutte quelle tenebre, e la sua intensitα'
and≥' man mano crescendo, finche' questa grandissima luce nata dal niente non riusc∞' a sopraffare il caos e le tenebre e li rinchiuse in un piccolo
angolo dello spazio. Fu allora che la luce prese una forma, era un seme.
Questo seme vago' nello spazio
infinito finche' dopo molto tempo trovo' un pianeta abitabile, nel quale si aggiravano
ancora alcune ombre, ricordo della vecchia potenza delle tenebre. Il seme si pianto' in un
piccolo angolo di terra, e dopo non molto tempo crebbe, e divento' una incredibilmente
grande e bella Rosa rossa. Da quella Rosa si svilupparono innumerevoli forme di vita, e il
pianeta comincio' ad essere abitato da animali e piante, e infine giunse anche l' uomo.
Ma la sua non fu una facile
esistenza, il potere della Rosa si era consumato,e non era riuscito a scacciare tutte le
ombre dal pianeta che ben presto presero forma di draghi, orchi e creature demoniache e
malvagie, bramose del potere acquisito dagli umani, prediletti della Rosa. Gli umani erano
ancora molto selvaggi e non avevano ne' i sistemi ne' la forza per difendere la Rosa,
inoltre erano privi delle virt∙' fondamentali: Spiritualitα, Onore, Umiltα,
Compassione, Valore, Sacrificio, Giustizia e Onestα. Cosi' ben presto le orde del caos
riuscirono a decimare gli esseri umani e ben presto raggiunsero le radici della Rosa.
La colpirono ripetutamente, ci
vollero alcuni mesi prima che riuscissero a distruggerla. E' grazie ad un uomo se la Rosa
e' ancora viva. In egli dimoravano le virt∙, e sono le virt∙ che donano forza alla Rosa.
Egli si sacrifico' per salvare alcuni semi della Rosa, e prima di morire li affido' al
vento che li sparse per tutto il mondo. Cos∞ la Rosa vive ancora, ma solo adesso, dopo
centinaia di battaglie tra l' ordine e il caos, sta riacquistando il suo
antico potere.
Infatti nel mondo che si sviluppo'
dopo la sua morte (chiamato dagli uomini Britannia) giunsero dall' oceano un manipolo di
eroi, i Cavalieri della Rosa, discendenti di quell'uomo che un tempo salvo' la Rosa dalla
distruzione.
Questi Cavalieri nel corso della
loro vita avevano appreso le otto virt∙ e avevano ridonato forza alla Rosa facendola
tornare al suo antico splendore. La Rosa per riconoscenza entro' nei cuori di questi
prodi, per aiutarli e ricompensarli dei loro servigi, e ancora oggi essi combattono le
orde demoniache del caos, per la Rosa e sotto il sacro scudo dell'Ordine.
Sentii qualcosa nascere nel mio cuore. Vidi tempi ormai passati con
i miei stessi occhi. Asisstii alle epiche battaglie che si svolsero tra bene e male. Quei
cavalieri, I Cavalieri della Rosa, dovevano essere onorati ed era ambizione di Vanethian
riformare quell' antico ordine militare cavalleresco che molti secoli prima aveva salvato
il mondo dalla disfatta...
Vanethian e Raistlin sono stati i primi che hanno raccolto il seme
della rosa nei loro cuori e cercavano i condottieri di un tempo rincarnati in questo
triste mondo...
I due fondatori stesero uno statuto sul quale ogni cavaliere doveva
giurare fedeltα,
e trascrissero un manoscritto con queste parole... :
<<...La Rosa e' cio' che un
Cavaliere fa, cio' che un Cavaliere e'... e' la sua vita, e' il suo sangue... i petali
sono la sua virtu', le spine la sua forza... La Rosa non ha rivali, non ha eguali, chi
segue la Rosa sceglie l'Ordine, chi segue la Rosa sceglie la vita... e l'Ordine e la vita,
cio' che e' piu' sacro al mondo, regolano tutto, stanno sopra a tutto... persino la morte
non puo' vincere contro la vita della rinascita, e la rinascita di cio' che vive...
perche' cio' che muore poi rinasce.. se ha la Rosa nel suo cuore...>>
<<...Solo la Rosa crea, solo
la Rosa fa... dove non esiste c'e' il Caos, e il Caos non esiste in se', perche' il Caos
non e' altro che un luogo dove la Rosa non e' passata... la Rosa e' ovunque... permea
tutto di se'... ma solo chi sa apprezzarla potra' usare i suoi immani poteri...>>
<<...e la forza della Rosa
scese su di lui... e fu tutt'uno con Essa... anche i malvagi ne furono meravigliati... e
la sua luce li travolse in un'ondata di accecante verita'...>>
<<...non siate delusi se
molti non vi capiranno... pochi sono infatti in grado di vedere la luce e sentirne il
calore... >>
<<Quel seme brilla ora nei
cuori dei Cavalieri della Rosa, e Finche' il male esisterα, noi continueremo a DifenderLa
ed essa continuera' a guidarci nel tortuoso sentiero della nostra vita.>>
Sir s. a. Skin
Bakground dei Pg
Ataroth
The Evil Mage
"…avevo solo 9 anni
allora, ma ricordo benissimo cosa accadde…mia madre era malata a letto ed io ero di
ritorno dal guaritore di Britannia con alcune bende e delle medicine…beh, come
cambiano le persone ! Solo ora mi rendo conto di quanto fosse inutile quello spreco di
fatica per una persona destinata a morire di li a poco…scusate, vedr≥ di non
divagare ulteriormente, allora, ero rimasta al mio ritorno da Britannia alla nostra
piccola casa…Quel giorno vidi mia madre sull'uscio della porta che irresponsabile
come una bambina aveva lasciato il letto nonostante i 39 anni mal portati ed una grave
forma di polmonite… farneticava con un fil di voce parole che allora mi sembravano
incomprensibili, strascichi di formule magiche di protezione ancora presenti nella sua
labile memoria accompagnati da lamenti e imprecazioni… Fu durante quel delirio che
sentii per la prima volta il nome di un uomo che avrebbe cambiato la mia vita….Quel
nome era Asmodeo, il nome di mio padre…..lo incontrai per la prima volta il giorno in
cui mia madre spir≥, pochi istanti prima della sua morte vidi due ombre nella sua stanza,
due ombre scure come la pece che riempivano l'aria di strani odori di spezie esotiche e di
intestini in putrefazione…pensai subito a dei maghi e ai loro assurdi reagenti per
gli incantesimi, ma quando entrai e me li vidi davanti provai una strana sensazione di
piacere….mia madre era sul letto, in fin di vita, con gli occhi pieni di terrore
gridava "Ti prego, non lei, non portarmela via", capii subito che si riferiva a
me e rimasi felicemente sorpresa da quella possibile ventata di novitα mista alla
sensazione di potere che quei due sprigionavano….mia madre mor∞ di li a poco,
maledicendo la figura pi∙ giovane, almeno quella che ritenevo tale, prima di scoprire che
quell'essere aveva oltre 120 anni pur dimostrandone non pi∙ di una trentina…..beh,
quell'uomo, se cos∞ posso chiamarlo, aveva posseduto mia madre 10 anni prima e dal suo
seme ero nata io….Seguii le figure attraverso una strana luce azzurra, e mi trovai in
un posto orribile, una grotta buia alle cui pareti vi erano resti incatenati delle pi∙
strane creature che avessi mai visto, numerosi tomi scuri erano inoltre contenuti su
alcuni scaffali sistemati a mo di biblioteca su un lato della grotta, vicino ai quali vi
era una rastrelliera colma di spade e mazze da guerra dall'aura oscura…Le prime
parole che pronunci≥ mio padre (fino ad allora aveva parlato solo la figura
apparentemente pi∙ anziana che si era rivelato inoltre un uomo alquanto gentile) furono
"Questa Φ la tua casa, Lucy, io sono tuo padre Asmodeo e costui Φ il tuo
fratellastro, Astaroth, valido guerriero e padrone dell'Arte Arcana….e quella figura
laggi∙ nell'angolo - si riferiva ad un ammasso di muscoli rannicchiato in un angolo in
una posa letteralmente assurda per un omone come lui - Φ un altro dei miei figli, il suo
disgraziato nome Φ Belial…", notai alquanto disprezzo in ogni parola che si
riferisse al tipo muscoloso, mentre tutto ci≥ che riguardava Astaroth riempiva il volto
di mio padre di orgoglio….
Durante i successivi 8 anni imparai molte cose….Asmodeo era letteralmente
ossessionato dal potere, aveva passato la sua vita consumando i corpi straziati delle sue
vittime per ottenere la giovinezza con pratiche magiche, ma era ancora lontano dal
completamento del rituale che gli avrebbe concesso l'immortalitα….Belial parlava
pochissimo, i suoi grugniti erano espressivi e capivamo benissimo quando aveva fame (di
solito perchΘ i cadaveri che aveva intorno avevano incominciato seriamente a decomporsi e
a non essere pi∙ commestibili ) , passava il pi∙ del suo
tempo straziando cadaveri ed allenandosi con la sua ascia …Astaroth era diverso,
gentile e al tempo stesso spietato, dotato sia nella magia che nel combattimento alle
volte era riuscito non solo a battere Belial ma addirittura a mettere in difficoltα
Asmodeo stesso…FinchΦ un giorno non avvenne il fatto…. Ero con un uomo (una
preda della mia caccia giornaliera) appartata nei boschi vicino alla grotta quando
avvertii una strana presenza … finii con una pugnalata il mio amante ormai
prosciugato di ogni energia dalla mia libidine e mi avvicinai nascosta nell'ombra della
vegetazione alla caverna. Lo spettacolo fu raccapricciante…. Contai oltre 20 morti a
terra, tutti in armatura pesante, giunti fin li con la magia probabilmente, in quanto non
avevo sentito alcun rumore di ferraglia, vidi quello che doveva essere il loro capo
sollevato da terra di 30 centimetri con tutto il peso della sua armatura di piastre retta
da un'unica mano che gli aveva trapassato il pettorale…questa mano apparteneva ad un
mostro, un mostro con le fattezze di Asmodeo…
Fu allora che capii tutto.
Il Leech - cos∞ lo defin∞ Astaroth - scagli≥ via il cadavere e si gett≥ su di
me….il rito di immortalitα era completo, ma altre vite erano necessarie per
permettere a mio padre di mantenere la ragione : la mia vita, quella di Astaroth e quella
di Belial…. D'un tratto la creatura mi si butt≥ addosso sopraffacendomi con la sua
forza, dopo alcune parole magiche ero immobile ad osservare la creature che mi possedeva,
straziandomi le carni… poi mi tagli≥ la gola - conservo ancora la cicatrice - e
inizi≥ a bere il mio sangue e la mia vita che fluiva fuori dal mio corpo; Con la vista
annebbiata sentii la voce di Astaroth che invocava poteri arcani, mio padre fu sbalzato
via dal mio corpo da una violenta esplosione che mi ustion≥ violentemente le gambe, lo
vidi con la coda dell'occhio cadere infine in un baratro che si era aperto sotto i suoi
piedi per magia e che si richiuse immediatamente dopo, il resto fu solo nulla….Quando
mi ripresi scoprii che Astaroth aveva ucciso Asmodeo, mi aveva curato ed era andato via
lasciandomi sola con Belial e con una lettera.
Scoprii allora tante cose, scoprii come una ragazzino di 10 anni fu portato via da suo
padre in circostanze misteriose, scoprii come questo ragazzino fu educato all'arte della
magia e del combattimento per oltre 30 anni, scoprii che l'uomo gentile in apparenza
covava in realtα ambizione e sete di potere pari a quelle di Asmodeo, scoprii inoltre che
l'intelligenza di mio padre era nulla se paragonata a quella di quest'uomo che per tanti
anni aveva studiato i rituali e le formule del padre, capendone gli errori pur rimanendo a
guardare fino alla fine, fino al momento di agire, il momento di uccidere lo stregone per
potersi fregiare dei suoi libri e dei suoi poteri…
Tutto quello che so attualmente Φ che il mio fratellastro viaggia tra Britannia,
Trinsic,Yew e Vesper alla ricerca di potere e di conoscenza, e alla ricerca dell'ultimo
componente che permetterα la riuscita dell'incantesimo di immortalitα senza trasformarlo
in un non-morto ….
E la cosa pi∙ strana che ho sentito ultimamente durante le mie battute di caccia Φ che
Astaroth ha trovato dei compagni, ognuno dei quali ha probabilmente visto l'inferno, come
lui, ne Φ rimasto affascinato e ha deciso di rendere la nostra terra pi∙ simile ad
esso…pare che questa gente sia dotata di un certo potere e di una certa influenza,
non so dire altro tranne il nome dell'ordine maledetto a cui mio fratello ha giurato
fedeltα in nome del potere assoluto e del kaos sovrano…se ricordo bene questa gente
si fa chiamare DARKTEMPLARS, i Templari Oscuri di Korn……
- Lucifer -
Darkwei
"Tutto
si fece buio all’improvviso, la mia coscienza vag≥ per pochi istanti o forse per
momenti interminabili in un limbo senza fine, senza speranza e senza spiegazione… Poi
capii… il mio essere si stava reincarnando, ma per quale motivo? Credevo che la mia
esistenza come essere mortale fosse terminata definitivamente… ma evidentemente la
ruota della trasmigrazione doveva ancora girare per me…
Mentre pensavo questo, i ricordi, le esperienze di tutte le mie vite passate, fluttuarono
per un attimo nella mia mente, per poi scomparire nell’oblio pi∙ assoluto… il
varco tra una dimensione e l’altra era compiuto, adesso sarei stato ancora legato per
un lasso di tempo indefinito ad un involucro mortale ed avrei dimenticato tutto, avrei
dovuto ricominciare tutto da capo come se fosse la prima volta, forse dubitando od
addirittura negando la realtα suprema… ma questa era la legge….
Mi risvegliai come da un lungo sonno in un corpo freddo e rattrappito, sdraiato per terra
indossavo una tunica di color bianco tendente al grigio di fattura artigianale, ruvida ed
attraverso le ampie maniche e la scollatura potevo sentire una brezza gelida che mi faceva
accaponar la pelle. Ma la fonte del mio malessere non era il primo freddo invernale che
giα da tempo , dopo una lunga e quieta veglia oltre le porte di Britannia, aveva
travalicato i confini di questa terra ed era arrivato ad invadere col suo soffio le terre
e le case degli abitanti, no la mia sofferenza era di altra natura, era pi∙ profonda e
pi∙ sferzante del gelo, era l’impressione di non essere pi∙ libero, ma di essere
imprigionato nelle spoglie di un essere mortale, debole, in un mondo materiale che non
avevo mai capito a fondo.
Ancora traballante sulle gambe mi guardai intorno e capii di trovarmi all’interno
della cittα di Britannia sul confine con la foresta, avrei detto nella parte occidentale,
come mi suggeriva il tintinnio del fabbro che giα di buonora riempiva le strade
accompagnando la brezza mattutina.
Proseguendo di pochi passi in avanti, fui in grado di notare anche la miniera dove decine
di minatori ogni giorno lavoravano per portare i minerali trovati a Jedidiah, presso la
fornace, che dopo un lungo e complicato lavoro di fusione trasformava in lingotti che a
loro volta sarebbero diventati armature od armi a seconda delle esigenze.
"Ma un attimo, come Φ possibile… non vi Φ spiegazione per tutto
questo….!!!"esclamai stupito ad alta voce. Io ricordavo…sapevo…ero
cosciente del mio stato… ricordavo perfettamente delle mie esperienze passate,
conoscevo la cittα, il nome di coloro che vi abitavano, sempre che fossero ancora vivi,
riflettei tra me e me… . Questo poteva significare una sola cosa… la mia
rinascita aveva uno scopo ben preciso, forse portare a termine qualcosa che non avevo
finito, o forse iniziare qualcosa di importante, per questo ero cosciente…ed il mio
sapere in quel momento era il mio unico alleato."
I fratelli Uth Darthgott
"Nella notte dei
Tempi, in un’epoca dove ogni singolo capriccio, ogni litigio tra le Divinitα creava
distruzione, morte e tragedia per il genere umano, viveva Darthgott, il semidio, figlio di
Apocalypse il Dio delle Tenebre.
La leggenda narra che Darthgott, cavaliere delle Tenebre, fosse di animo troppo nobile e,
ribellatosi al padre, fosse stato esiliato nelle Lander della remota Scozia. Egli dedic≥
tutta la vita alla ricerca del Bene all’interno del suo animo di natura malvagio.
I tempi cambiarono e gli Dei cominciarono a lottare tra di loro senza condizionare la vita
degli uomini, limitandosi ad osservare la loro evoluzione.
Ma Khaos, l’immortale, secondogenito di Apocalypse riusc∞ ad imprigionare Shine, Dio
della Luce, e, dopo aver ucciso il padre, si dedic≥ alla conquista dei due mondi: quello
terreno e quello ultraterreno.
Nel suo cammino incontr≥ l’esercito del Re Silke di Scotia comandato dal valoroso
Aamon Uth Darthgott e dai suoi figli Drache e Caramon.
La battaglia tra i due eserciti dur≥ per anni e alla fine il male ebbe la meglio. Aamon
per∞ nello scontro con Khaos e la Scotia venne saccheggiata e distrutta in pochi mesi...
I figli di Aamon riuscirono a sopravvivere ma persero ogni fede.
Divennero soldati senza padrone, mercenari, alla ricerca di una nuova casa, di nuove
compagnie, di nuove avventure, fino a quando decisero di separasi: Caramon and≥ verso la
prosperosa isola di Britannia mentre Drache part∞ alla volta di Mayland.
Drache incontr≥ molte difficoltα nel suo lungo viaggio e in ogni luogo vedette solo
morte e distruzione, combatte per giorni contro i mostri che gli sbarravano la strada ma
la sua meta era sempre lontana.
Khaos lo precedette, Mayland era stata eliminata dalla faccia della Terra
dall’esercito delle Tenebre...
Ricevette un messaggio dal fratello che lo invitava a raggiungerlo a Britannia perchΦ
aveva incontrato un gruppo di valorosi cavalieri e si era unito a loro. Drache decise di
raggiungere il fratello e di allenarsi con lui, compiendo nuove avventure, preparandosi
per lo scontro finale...
Quello che accadrα in seguito lo scriveranno altri, solo le nuove generazioni potranno
concludere il libro della famiglia Uth Darthgott, sempre se le qualcuno, al mondo,
sopravviverα..."
Drache Uth Darthgott
Ughur
"Quella
che vi sto per narrare e' la storia del noto maestro Ughur...
A non tutti interesserα, ma per voi che la leggerete, spero che possa lasciarvi di lui il
ricordo impresso nella mente e che le sue memorie rimangano per sempre nel cuore di
Britannia!
Anni ed anni fa un giovane guerriero di nome Danvas
si aggirava per i boschi di Britannia, quando d'improvviso si vide accerchiato da 5
spietati individui che intendevano derubarlo... Il prode coraggioso non volle cedere alle
richieste di questi ladri ed essi lo attaccarono. Una lunga battaglia ebbe inizio ed il
nostro Danvas cominci≥ subito a dimostrare la sua abilitα nel combattimento, nonostante
la giovane etα; i colpi partivano ripetuti e veloci, ma egli ne schivava la maggior
parte... i cinque nemici non erano solo ladruncoli e conoscevano anch'essi l'arte della
guerra, infatti ai primi segni di stanchezza da parte di lui cominciarono a sferrare i
loro attacchi pi∙ potenti. La forte armatura del nostro valoroso fu pi∙ volte colpita e,
colpo dopo colpo, cominci≥ a cadere in pezzi lasciando il suo corpo sempre pi∙ nudo.
Ormai la stanchezza lo aveva sopraffatto ed i suoi avversari continuavano ad incalzare,
finche un colpo non raggiunse il nostro Danvas al corpo giα indebolito ed ormai senza
nessuna corazza che trattenesse...Alla fine del duello il giovane cadde.
Intanto in casa la famiglia aspettava il suo
rientro ovviamente ignara di ci≥ che fosse accaduto...
Per giorni attesero in vano il suo ritorno finchΘ non successe l'inevitabile: fu trovato
il suo corpo!
Gli occhi del padre si chiusero per qualche istante alla vista del corpo senza vita del
giovane, poi si riaprirono colmi di lacrime. Alz≥ la testa al cielo e gridando chiese
perchΘ fosse capitato proprio al suo amato figlio, al quale aveva insegnato la tecnica
del combattimento con tale passione... Di nuovo gli occhi si chiusero... un pensiero
pass≥ per la mente del Padre disperato:"Se fosse stato proprio il mio amore ad
ucciderlo? Se fossero i miei insegnamenti ad aver inculcato in lui il coraggio che lo ha
portato alla morte?".
Riapr∞ gli occhi... le lacrime erano secche come ghiaccio, uno sguardo fisso rimaneva
sulla corazza distrutta e, nella testa mille domande...
Ecco! Il viso del padre assunse tutto ad un tratto una espressione ferma, non pi∙
sofferente,gli occhi sbarrati erano il segno che egli era giunto ad una conclusione. Con
le mani cominci≥ a scavare nella terra fino a che le non gli diventarono piene di sangue,
e prepar≥ una fossa dove ripose il corpo.
Tornato a casa corse dentro e prese tutte le armi e
le armature che possedeva... in pochi minuti di esse non rimase pi∙ nulla; distrusse
tutto ci≥ che ricordava anche lontanamente le passate battaglie e finalmente esausto si
sedette.
"BASTA!" url≥ "Basta con i combattimenti, basta con le guerre, che le
facciano gli altri! Io non combatter≥ mai pi∙ e mai pi∙ insegner≥ a farlo!
Ma se qualcuno dovrα ancora farlo, in nome del bene, dovrα avere il mio supporto...
Non dovrα pi∙ capitare che un bravo guerriero soccomba a causa di una armatura che non
sopporta i colpi... Io dedicher≥ il resto della mia vita alla ricerca di materiali sempre
migliori e forger≥ infine la Armatura che darα l'invincibilitα colui che nel nome del
bene la indosserα, cos∞ che possa stroncare il male. Alla fine nessuna guerra avrα pi∙
ragione di esistere!"
Da quel giorno ogni istante della sua vita fu dedicato alla ricerca della "Armatura
Invulnerabile".
Purtroppo egli non riusc∞ nel suo intento e
lasci≥ questo compito al suo secondogenito UGHUR: dopo avergli insegnato l'umiltα e la
bontα, virt∙ necessarie per vivere in pace, ed ovviamente tutto quello che era riuscito
a scoprire sull'arte del forgiare gli oggetti, gli assegn≥ questo arduo compito.
Ughur era stato sempre tenuto all'oscuro dell'esistenza di suo fratello, essendo nato solo
pochi mesi prima che egli morisse, ed a lui il padre non insegn≥ nulla che riguardasse il
combattimento, per tenerlo lontano dai pericoli; ma, sul letto di morte, il padre rivel≥
la veritα su quella foga nel cercare la perfezione, e su come egli volontariamente non
gli avesse mai confessato le proprie capacitα di guerriero...
Ughur ascolt≥ con calma le parole del padre e cap∞... Allora chiese:"Padre, semmai
io riuscissi a creare questa armatura, chi sarα ad indossarla? Come far≥ a giudicare chi
sia l'anima pura che ne sia degna? Quale guerriero nobile sarα abbastanza forte e buono
da meritarla?"
Troppo tardi... Ormai il padre aveva esalato il suo ultimo respiro.
Queste domande echeggiarono per molti anni nella testa del buon fabbro Ughur...
Egli cominci≥ la sua ricerca dell'eletto che
potesse indossarla, e nel frattempo si dedic≥ alla ricerca dei materiali pi∙ pregiati in
tutto il mondo... esaur∞ tutti i propri averi per pagare minatori esperti che gli
procuravano i materiali, ma che purtroppo non trovarono quello appropriato.
Allora Ughur fu costretto ad utilizzare il proprio lavoro per ottenere i fondi necessari a
quella ricerca e cominci≥ a vendere i propri prodotti. Con straordinaria sorpresa si rese
conto di quanto bene fosse pagato il suo lavoro e di come la sua esperienza fosse
aumentata fino a quasi la perfezione...
Allora giunse ad una conclusione:"Se devo forgiare questa armatura e devo raggiungere
la perfezione, perchΘ non guadagnarci?"
Ben presto il povero e buon Ughur divenne l'avido Fabbro che tutti conoscete... Cominci≥
a prestare i suoi servigi a tutti i guerrieri, anche e soprattutto a quelli pi∙ crudeli,
che pagavano meglio.
In lui cominci≥ a svilupparsi una energia repressa
fino ad allora, una forza, tra il bene ed il male, un istinto ricevuto in ereditα, il
sangue guerriero cominci≥ a ribollire nelle vene fino a farlo quasi impazzire: da un lato
gli insegnamenti pacifici del padre, dall'altro la voglia di impugnare la spada e lottare.
Alla fine ebbe la meglio la parte guerriera che era in lui... la risposta alle sue domande
nate alla morte del padre gli giunse improvvisa:" E se fossi io? Se fossi io a dover
provare la Armatura? Se fossi io il guerriero che diverrα invincibile?"
Ci≥ offr∞ un nuovo obbiettivo ad Ughur: realizzare quella Armatura per poi indossarla!
Ma Ughur non era mai stato allenato da guerriero e, pur essendo molto forte grazie al suo
lavoro ed alle sue peregrinazioni , non conosceva l'arte della guerra... cos∞ si dovette
rivolgere agli amici che si era fatto come venditore, cioΦ ai guerrieri a cui aveva
venduto il proprio lavoro.
Si scelse i guerrieri pi∙ coraggiosi perchΘ gli insegnassero la tecnica ed i segreti del
combattimento, ma anche i pi∙ spietati e crudeli per apprendere da loro la astuzia e la
scaltrezza...
Combattuto dentro, di animo buono, ma con tentazioni continue del male...
Del resto molti guerrieri malvagi lo vorrebbero dalla loro parte (sperando che egli un
giorno riesca nel suo intento) e alcuni potenti maghi giα studiano sortilegi malefici per
condurlo a forza alla malvagitα...
Intanto la sua tecnica si affina e il momento
cruciale Φ vicino; la suprema armatura Φ ormai prossima, e la sua tecnica marziale Φ
ormai affinata.
Tutto dipenderα da coloro che gli sono pi∙ vicini... I suoi amici retti lo tratterranno
nelle schiere dei "buoni" oppure i malvagi riusciranno ad impossessarsi della
sua anima facendo di lui un criminale?"
Wolf
"Erano diversi giorni che quelle
strane creature chiamate umani si aggiravano per il bosco… strane
creature invero, non erano coperti di pelliccia, e il loro guscio riluceva
stranamente, rimandando i bagliori del sole, e le loro zampe… molto
buffe , e stranamente prive di artigli… o zoccoli… a parte
il loro strano guscio come contavano di difendersi o combattere? Che
facessero come le lente tartarughe che contano solo sulla protezione
del carapace?
Al calar della notte alcuni di loro prima di stendersi per dormire si
levarono i loro gusci, "quale animale o grande madre Φ in grado
togliere il suo guscio? E soprattutto perchΘ farlo in un momento in
cui si Φ tanto vulnerabili?" si chiedeva il lupo annusando l'aria,
e percependo molti odori nuovi, odori che sovrastavano quelli che conosceva
da sempre, ad un certo punto uno degli umani tolse qualcosa da terra,
due sassi, e li battΘ l'uno contro l'altro e… che spavento! Ogni
volta che l'umano batteva i sassi ne scaturiva una luce intensa e si
poteva percepire l'odore del fumo.
" Cosa vuol fare quello stolto animale? Vuole forse distruggerci
tutti? Non sa che il fuoco Φ un pericoloso nemico che divora tutto ci≥
che incontra?".
Questo si stava chiedendo il lupo pronto a balzare contro quella stupida
creatura, quando il fuoco scatur∞ dal terreno sul quale erano poggiati
diversi rami circondati da pietre, "tutto Φ perduto" pensava
il lupo "il fuoco Φ arrivato e ora distruggerα tutta la foresta".
Ma osservando meglio vide che il fuoco rimaneva nello stesso punto e,
nonostante il vento non avanzava ne si ingrandiva… rimaneva li…
danzando nell'aria emanando luce e calore, ed ancora pi∙ strano un uomo
molto alto tolse qualcosa da una sacca e la mise sul fuoco.
Il lupo vide ch era una lepre, una lepre morta senza pelliccia e infilata
su un bastone, ne scaturiva un odore che aveva giα sentito, un anno
prima durante un incendio, lo aveva sentito da uno sventurato orso caduto
tra le fauci del fuoco, "perchΘ rovinano a quel modo una preda…",
ad un certo punto l'umano tolse la lepre dal fuoco e ne passo i pezzi
ancora fumanti agli altri membri del loro strano branco.
"Quali strani poteri detengono questi umani?" si chiedeva
guardando il fuoco che rimaneva li "riescono forse a imprigionare
il fuoco?".
Decise che doveva saperne di pi∙! Doveva seguire queste creature e vedere
cosa facevano, certo seguirle non era davvero difficile, il loro odore
si poteva percepire da centinaia di metri di distanza e ancor di pi∙
il rumore che producevano spostandosi, mai visti animali cos∞ rumorosi,
ad ogni passo producevano oltre ad una quantitα di rumori dovuti alla
loro totale incapacitα di muoversi silenziosamente, una strana quantitα
di tintinnii, inoltre sembravano incapaci di udire i rumori, certo sentivano
ma il loro udito non doveva essere davvero sviluppato, "come fanno
a cacciare?" si stava chiedendo il lupo…
Li segu∞ per diversi giorni sempre pi∙ incuriosito da quegli strani
animali, a vide in quei giorni come con degli strani attrezzi combattessero,
degli attrezzi strani e lucenti e che dovevano essere affilati come
gli artigli di un orso, vide che combattevano con altri umani e che
combattevano e cacciavano scagliando dei bastoncini che volavano pi∙
veloci del falco e uccidevano trafiggendo il malcapitato animale.
Un giorno seguendoli a distanza percep∞ uno strano nervosismo, un atmosfera
di attesa, e vide che gli umani si erano appostati, come se fossero
a caccia, tenevano in mano i loro attrezzi e molti si erano ricoperti
anche il capo con quei loro strani gusci,
"Cosa vorrebbero fare? Nascondersi? Riuscirebbe a percepirli chiunque"
Facendo un ampio giro vide che un altro gruppo di umani risaliva per
i sentiero, portavano legato a dei cavalli uno di quei strani mezzi,
molto grande e doveva essere molto pesante a giudicare dallo sforzo
che i cavalli facevano per trainarlo.
Quando arrivano all'altezza degli umani che aspettavano cominciarono
a volare quegli strani bastoni e andranno a colpire il grande mezzo
e gli umani che vi erano sopra, altri bastoni si piantarono nei loro
gusci apparentemente senza effetto, inizi≥ il combattimento, il lupo
poteva sentire da molto distante le urla e i rumori, che erano davvero
assordanti, e inizi≥ a percepire l'odore del sangue che si faceva sempre
pi∙ forte, ben sapendo che Φ meglio non immischiarsi nelle faccende
degli umani decise di rimanere a guardare, non riusciva a comprendere
il motivo di quella lotta, forse gli umani con lo strano mezzo avevano
sconfinato, erano entrati in territorio che non era il loro, ma era
ben strano, ci sono segni ben precisi a demarcare un territorio, qualunque
lupo lo sa.
Finita quella insensata lotta vide che gli umani che avevano teso l'agguato
avevano vinto, alcuni sembravano feriti e si misero sul carro altri
presero i cavalli lasciati liberi dai morti e si incamminarono gi∙ per
il sentiero.
"Per la grande madre che strane creature! "
"O madre di tutte le cose viventi ti prego fai in modo che io possa
seguirli nel loro mondo cosicchΘ io possa vedere e imparare di pi∙,
queste sono creature misteriose e bellicose, e potrebbero essere un
pericolo per il branco"
Il lupo cominci≥ ad intravedere una figura sinuosa ed elegante che avanzava
nel sottobosco, avanzava in completo silenzio ed emanava un'aurea di
immenso potere, era la figura di un lupa, era molto grande e aveva il
manto completamente bianco, la figura gli si ferm≥ davanti e lo guard≥,
quella lupa possedeva uno sguardo cos∞ intenso! Il povero lupo sentiva
che quello sguardo poteva sondare la sua anima, non poteva nascondere
nulla davanti ad esso.
Una voce tuon≥ nella sua mente " Figlio mio c'Φ un solo modo in
cui tu possa seguire e imparare gli umani, diventando uno di loro, quando
avrai imparato cosa significa essere un umano tornerai nella tua forma
e insegnarli ai tuoi fratelli cosicchΘ sappiano e imparino come evitarli
e combatterli"
Appena finte queste parole il lupo perse conoscenza, e per molto tempo,
non seppe quanto, vag≥ nei reami del sogno, sognando cose strane e mai
viste, sentendo e capendo linguaggi che sembravano essere gli strani
e articolati versi che producevano gli umani, seppe cosa erano quei
strani gusci e quegli strani attrezzi taglienti come le zanne dell'orso,
seppe come gli umani chiamavano la sua razza, e quando si risvegli≥
provava una strana sensazione, tent≥ di alzarsi e si rese conto e il
suo corpo era cambiato, al posto del suo agile corpo e delle robuste
zampe aveva ora uno strano corpo, le zampe posteriori erano lunghissime
e molto grandi, quelle anteriori erano pi∙ piccole e terminavano in
strane zampe, che dal sogno ricordava col nome di mani, la sensazione
di altezza era strana, e stare in equilibrio su due zampe non sembrava
affatto facile, si accorse che con il suo naso non riusciva pi∙ a percepire
molti odori, era terribile, sembrava anche che non riuscisse pi∙ a sentire
neanche molti suoni, il suo udito riusciva a percepire solo cose che
erano molto vicine, solo la vista sembrava migliore, vedeva molto pi∙
nitidamente e molto pi∙ lontano.
"che corpo scomodo e indifeso hanno gli umani, non hanno pelliccia
e non hanno zanne o artigli, il loro udito e il oro olfatto Φ quasi
inesistente, come fanno a sopravvivere?" si chiese.
"BΦ" disse provando la strana lingua che aveva appreso nel
sogno "Ora potr≥ scoprirlo".
Si diresse verso il luogo dove aveva visto i corpi di alcuni umani che
avevano lottato poco fa, e di li cerc≥ delle vesti,
sapeva anche gli umani coprivano il loro corpo, e in effetti era davvero
ridicolo, senza pelo se non in alcune parti, ed era veramente molto
sensibile al freddo, per cui decise di cercare qualcosa da mettersi
addosso che non fosse troppo lacero, certo faceva uno strano effetto
avere in dosso quella strana cosa, come si chiamava… ah si vestito
e poi coprirsi le zampe posteriori con quegli strani oggetti, ah giα
scarpe si chiamavano , ma purtroppo ci avrebbe dovuto fare l'abitudine.
Penso anche di prendere uno di quei gusci lucenti, ma non riusciva proprio
ad indossarlo, troppo difficile e poi giα avere dei vestiti al posto
del pelo era terribile, il pensiero di mettersi indosso uno di quei
pesanti involucri lo faceva rabbrividire."
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